Il saluto di Stefano Fraternali al calcio sammarinese
Una scelta di vita professionale porterà l’ex Tre Penne Stefano Fraternali a lasciare il calcio sammarinese e la Repubblica del Titano. Con queste parole il difensore italiano ha voluto salutare quella che ha definito “la squadra che più mi ha dato a livello calcistico e personale.”
L’arrivo nell’estate del 2016 dopo i sei mesi della stagione precedenti passati con la maglia de La Fiorita, con la quale ha conquistato una Coppa Titano. Da lì quattro anni vissuti intensamente e altri quattro trofei con la maglia di Città, per un totale di 115 presenze con i colori biancazzurri. Pensando alla carriera di Stefano Fraternali al Tre Penne, è impossibile non citare la rete nei preliminari di Champions League contro i gallesi del The New Saints; oppure il gol del momentaneo pareggio nella finale Scudetto della stagione 2018-2019 che consegnò poi al Tre Penne il titolo al termine di una favolosa cavalcata. Tutti ricordi bellissimi per Fraternali, che nel complesso è riuscito a mettere a segno dieci marcature nella sua esperienza alla corte del Tre Penne.
“Ho trovato subito una famiglia, composta da bellissime persone capitanata dal Presidente Fabrizio Selva , dal direttore sportivo Maurizio Di Giuli che mi ha portato al Tre Penne e i sempre presenti Rosonico Fantini e Luca Nanni, persone veramente squisite. -commenta Fraternali-. “È stata una bella esperienza quella nel calcio sammarinese, ho avuto la fortuna di competere in squadre che ogni anno puntavano ad arrivare fino alla fine e ho avuto la possibilità di vivere il calcio in maniera professionale e serena. Penso che il calcio a San Marino si sia evoluto tanto in questi anni, ho vissuto un’atmosfera in cui mi sono sempre sentito protagonista e ho potuto performare ad ottimi livelli. Anche il fatto di poter partecipare alle competizioni europee è un bellissimo stimolo e ti fa sentire all’altezza di giocatori professionisti.”
Fraternali parla anche di alcuni legami speciali che ha instaurato all’interno dello spogliatoio del Tre Penne. “Sicuramente uno con il quale sono più legato è Nicola Gai: ci siamo trovati subito perché siamo molto affini a livello di idee calcistiche. Uno era il leader caratteriale e l’altro tecnico all’interno della squadra e penso che ci completassimo, ne è nata una splendida amicizia che dura ancora oggi. Non posso non menzionare anche Luca Patregnani e Alex Gasperoni, membri storici della ‘vecchia guardia’ del Tre Penne.”
Tra i ricordi più belli che affiorano alla mente del difensore classe 1986 c’è la prima trasferta europea in Galles: “E’ stato bello prendere un aereo e disputare una partita di Champions League, se poi ripenso anche al gol è qualcosa di veramente straordinario. Ricordo con grande piacere il ritorno di Mister Ceci sulla panchina e la splendida cavalcata che ci ha portato fino alla vittoria del titolo in una finale molto combattuta. Ripenso anche alle macchinate per venire agli allenamenti insieme a Mattia Migani, Andrea Rossi e Michele Simoncelli o al grandissimo stimolo che avevamo vedendo i nostri tifosi che ci supportavano ad ogni partita. Non posso che avere belle memorie al Tre Penne, dove ho legato anni della mia vita che mi hanno fatto crescere tantissimo dal punto di vista umano e calcistico.”
Ufficio stampa SP Tre Penne
Matteo Pascucci